NYT avvia un'azione legale contro Perplexity AI

NYT avvia un'azione legale contro Perplexity AI

Il New York Times ha inviato un avviso di cessazione e sospensione alla startup di intelligenza artificiale Perplexity, chiedendo all'azienda di smettere di usare i suoi contenuti per scopi di intelligenza artificiale generativa.


Questo avviso si aggiunge a numerosi altri scontri tra organizzazioni mediatiche e aziende di intelligenza artificiale per l'uso di contenuti senza autorizzazione.


Nella lettera, datata 2 ottobre e condivisa con Reuters, il Times ha affermato che l'uso dei suoi contenuti da parte di Perplexity, inclusa la generazione di riassunti e altri output, viola la legge sul copyright. Il giornale ha accusato la startup di intelligenza artificiale di continuare a usare il suo materiale nonostante le rassicurazioni che avrebbe interrotto alcuni metodi di raccolta dati. Perplexity aveva precedentemente detto agli editori che avrebbe cessato di "scansionare" le tecnologie per raccogliere dati, ma è stata comunque accusata di usare impropriamente i contenuti del NYT.


Perplexity, un'azienda che impiega l'intelligenza artificiale per fornire risposte alle domande degli utenti, ha difeso le sue pratiche. L'azienda nella sua difesa ha dichiarato di non aver "raccolto" dati allo scopo di impostare modelli di fondazione, sostenendo che stava semplicemente indicizzando siti Web e citando contenuti fattuali per rispondere alle domande degli utenti. Il cui contenuto non è utile come le lamentele sollevate dal New York Times, il contenuto è stato utilizzato senza autorizzazione impedendo che tali azioni si verificassero. Di conseguenza, il giornale ha chiesto dati a Perplexity su come stava accedendo al contenuto del giornale e ha chiesto di porre fine urgentemente all'uso illegale dei suoi materiali.


Perplexity ha dichiarato che avrebbe ugualmente fornito una risposta prima della scadenza stabilita del 30 ottobre 10, ottemperando quindi alla richiesta. La controversia illustra un problema continuo affrontato dalle agenzie di stampa nel tentativo di proteggere il loro materiale dall'uso non autorizzato da parte delle aziende di intelligenza artificiale.


Questo confronto è, tuttavia, solo uno dei tanti nella guerra tra aziende di intelligenza artificiale ed editori di media che è scaturita dall'introduzione di modelli di intelligenza artificiale come ChatGPT. Il New York Times e altre organizzazioni mediatiche si sono espresse contro l'uso di tali sistemi che utilizzano i contenuti degli editori per scopi di formazione senza compensarli. All'inizio di quest'anno, il Times ha anche intentato una causa contro OpenAI accusandola di aver utilizzato milioni dei suoi articoli per sviluppare il suo chatbot.


Con l'evoluzione dell'intelligenza artificiale, si evolvono anche le leggi relative al modo in cui i contenuti possono essere utilizzati, con aziende come Perplexity, che hanno già attirato l'ira dei giornalisti di Forbes e Wired per aver presumibilmente plagiato altre pubblicazioni, che ora si trovano sotto un rinnovato esame. In risposta a queste accuse, Perplexity ha annunciato Main come il più recente schema di guadagno ora disponibile per gli editori, un piano di condivisione degli utili. Mettiamo subito in chiaro il fatto che anche se fossero state raggiunte risoluzioni riguardanti altre questioni, il contenzioso, ci sono alcune rivendicazioni in sospeso.



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